Quando l’adulterio non è causa di addebito nella separazione
In tema di separazione giudiziale dei coniugi si presume che l’inosservanza del dovere di fedeltà, per la sua gravità, determini l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza, giustificando così, di per sé, l’addebito al coniuge responsabile, salvo che questi dimostri che l’adulterio non sia stato la causa della crisi familiare, essendo questa già irrimediabilmente in atto, sicché la convivenza coniugale era ormai meramente formale. Ciò sta a significare che, a fronte della prova dell’adulterio, il richiedente l’addebito abbia assolto all’onere della prova su di lui gravante solo dando prova della condotta dell’altro coniuge, non essendo egli onerato anche della dimostrazione dell’efficienza causale dal medesimo svolta; spetta, di conseguenza, all’altro coniuge di provare, per evitare l’addebito, il fatto estintivo e cioè che l’adulterio sopravvenne in un contesto familiare già disgregato.
Tribunale Modena sez. II, 13/07/2017, n.1248
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